Nella comunicazione con altre persone, siamo generalmente molto attenti alle parole che utilizziamo, poiché pensiamo che esse costituiscano l’unico messaggio che stiamo inviando all’altro. Se ci soffermiamo, invece, ad analizzare la comunicazione con l’altro da una prospettiva più ampia, scopriremo che i nostri messaggi sono veicolati molto più dalla comunicazione non verbale e paraverbale, che dalla comunicazione verbale vera e propria:
Il linguaggio del corpo fa parte della comunicazione non verbale. ‘In quest’ambito si interpretano, ai fini dell’interazione sociale, postura, gesti, movimenti, espressioni e mimica che accompagnano o meno la parola rendendo la comunicazione umana più marcata, ancora più chiara e comunicativa. Attraverso il linguaggio del corpo si riesce a conoscere l’individuo nella sua interezza ed interiorità, sia che si usino o meno alcuni gesti o che si compiano determinati movimenti. (da Wikipedia.it)
Esso rappresenta, quindi, un potente mezzo di comunicazione!
Al contempo imparare a conoscere i segnali emessi dall’altro attraverso il linguaggio del corpo può essere un valido strumento per capire cosa pensi o cosa stia provando in quel determinato momento o in quella determinata situazione, ancor prima che esso lo esprima attraverso le parole.
Chi conosce il linguaggio del corpo può essere in grado di utilizzarlo per comunicare sicurezza al proprio interlocutore: ciò che pochi sanno è che possiamo apprendere come educare il nostro corpo affinché esprima stati d’animo positivi (come sicurezza, determinazione e gioia) o negativi (come la sensazione di fastidio). Se riflettiamo, sulla differenza che intercorre tra un bravo ed un pessimo attore, ea esempio, ci renderemo immediatamente conto che il primo non utilizza soltanto la mimica facciale per esprimere le emozioni sul palcoscenico, ma si avvale al contrario di tutto il proprio corpo.
Le applicazioni del linguaggio del corpo sono, quindi, molteplici e ci permettono sia di mettere a proprio agio il nostro interlocutore sia, nel caso in cui incontriamo una persona per la prima volta, dare ad esso l’impressione di avere ‘una marcia in più’ rispetto ad un interlocutore non attento ai segnali che emette attraverso il suo corpo.
Esso ci permetterà di allacciare rapporti amicali in modo più rapido, non solo nei rapporti lavorativi, ma anche in quelli amicali la conoscenza del linguaggio del corpo ci permetterà di ‘rompere il ghiaccio’ con minore imbarazzo ed essere maggiormente predisposti alla relazione con l’altro.
Un uso consapevole del linguaggio del corpo ci rende capaci di persuadere ed influenzare l’altro: la sottile arte della persuasione si avvale di diversi strumenti, uno dei più potenti è proprio il linguaggio del corpo.
A chi non è mai capitato, nell’ambito di una discussione col proprio figlio, marito o genitore, di cercare invano di fargli capire quali fossero le proprie ragioni ottenendo, invece, che la discussione sfociasse in uno scontro?
Utilizzare in tali situazioni lo strumento della persuasione ci permetterà di trovare con l’altro un terreno comune, un punto d’incontro affinché possiamo evitare lo scontro.
È possibile, inoltre, fare un uso consapevole del linguaggio del corpo nel campo delle vendite: un uso sapiente ed attento del linguaggio del corpo ci permetterà di vendere di più, attraverso la comprensione delle reali esigenze del nostro acquirente.
Il linguaggio del corpo può essere considerato uno strumento di comunicazione universale, in grado di permetterci di entrare in empatia con culture differenti dalla nostra.
A dimostrazione di ciò, potremmo citare uno studio condotto da una nota università italiana, il cui scopo era analizzare come, un venditore porta a porta extracomunitario, fosse in grado di entrare immediatamente in empatia con i propri acquirenti per vendere loro la propria merce, nonostante le enormi difficoltà legate alla non conoscenza della lingua italiana.
In tale studio era analizzato in particolare il linguaggio gestuale utilizzato dal venditore extracomunitario, strumento in grado di permettergli di risultare immediatamente gradevole agli occhi del proprio interlocutore e riuscire, in questo modo, a vendere ad esso i propri prodotti.
Per essere in grado di entrare in empatia con il nostro interlocutore, acquisire simpatia e gradevolezza ai suoi occhi, è necessario essere a conoscenza di quali siano i gesti e le posture in grado di suscitare sensazioni di gradevolezza al nostro interlocutore.
Spesso non teniamo conto del fatto che , nell’ambito delle nostre comunicazioni, inviamo inconsciamente all’altro, non soltanto messaggi positivi, ma anche una serie di messaggi negativi, senza neppure rendercene conto: essi vanno ad influire sull’altro e sull’andamento dell’intera conversazione.
É necessario, quindi, eliminare tali segni e gesti che emettiamo in modo inconscio, e che potremmo definire come messaggi non verbali negativi , poichè essi hanno il potere di far allontanare il nostro interlocutore, creando autosabotaggio.
Se il nostro lavoro fare una buona prima impressione sull’altro può risultare essenziale per ottenerne un numero maggiore.. proprio in ragione del fatto che, prima ancora delle parole, la prima impressione che diamo all’altro è influenzata per il 70% da ciò che esprimiamo attraverso il linguaggio del corpo!
Secondo noti studi americani, il nostro interlocutore si crea un’impressione di noi nell’arco che va dai 40 ai 180 secondi che seguono la sua conoscenza.
Basta pensare che, durante il primo minuto che segue la conoscenza di un’altra persona, siamo in grado di emettere fino 10.000 messaggi attraverso il nostro linguaggio del corpo, e tutto ciò avviene senza che ne abbiamo la minima percezione.
Acquisire consapevolezza di queste dinamiche può aiutarci ad avere maggiore controllo su elementi come gestualità, postura, sguardo, voce.. ed inviare, attraverso il linguaggio del corpo, messaggi in grado di suscitare nell’altro un’impressione positiva sia nell’ambito del primo approccio che degli incontri successivi.
Se possiamo, quindi mentire tramite le parole, il nostro corpo non mente mai.. e rivela di noi anche ciò che non siamo consapevoli di rivelare.
Esso è in grado di comunicare in modo intuitivo ed immediato verso chi ci sta di fronte, prima ancora che utilizziamo le parole per esprimere concetti.
La nostra postura, la nostra andatura, il nostro sguardo, ad esempio, comunicano subito all’altro quanto crediamo in noi stessi e se ci sentiamo a nostro agio in quella situazione, prima ancora che ci siamo anche soltanto presentati all’altro.
Dimostrare interesse a ciò che sta dicendo, sorridendo ed annuendo.
É inoltre necessario prestare attenzione ad utilizzare lo stesso tono di voce e la stessa velocità del nostro interlocutore.
Sarà capitato a tutti di sentire qualcuno parlare molto lentamente e pensare ‘accipicchia come è flemmatico..’ o, al contrario, ascoltare qualcuno che parla molto velocemente e pensare ‘è una persona davvero “schizzata”.. mi mette molta ansia!’
Ciò di cui non teniamo mai conto, invece, è che il nostro interlocutore penserà lo stesso di noi.. poiché non tutti utilizziamo la stessa velocità.
Essere in grado di ‘leggere’ la velocità del nostro interlocutore ed impegnarsi per parlare con le sue stesse modalità, è uno delle modalità principali per ottenere una buona prima impressione.